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Polisportiva Porto 85 (AP), una storia che inizia dal calcio


Tutto nacque da una partita di calcio. Era la notte del 16 maggio del 1984 e a Basilea si affrontavano per la finale della Coppa della Coppe, vecchio trofeo continentale ormai da anni cancellato, la Juventus e i portoghesi del Porto.

Un match rimasto nel cuore e negli occhi di tutti i tifosi juventini: era la Juve di Platinì e Scirea, Paolo Rossi e Antonio Cabrini, una delle più grandi squadre di calcio italiane che siano mai esistite. I bianconeri vinsero per 2 a 1, facendo impazzire di gioia mezza Italia calcistica.

Ma c’è qualcuno che, vedendo e godendo dello spettacolo di quel match, esaltante e ricco di emozioni fino all’ultimo minuto, non restò colpito solamente dalla bella vittoria juventina e nemmeno fu sopraffatto da questioni di calorosa passione per una maglia. In realtà, la cosa che lo impressionò più di tutte non neanche l’alto livello tecnico della squadra bianconera, o la grinta con cui i portoghesi cercarono il pareggio per raddrizzare il risultato. Quel qualcuno risponde al nome di Roberto Silvestri e l’avvenimento che di quella finale gli rimase per sempre negli occhi e nel cuore, fu lo straordinario e incredibile atteggiamento con cui giocatori e tifosi affrontarono l’immediato post partita. Si era appena persa una finale europea senza meritarlo, giocando un ottimo calcio, creando tantissime occasioni da gol e regalando molte emozioni. Ma dopo il fischio di chiusura dell’arbitro, nessuno imprecò contro la sfortuna o si lamentò. I giocatori andarono sotto la curva dei propri tifosi a raccogliere il più bello degli abbracci: un applauso dedicato al loro grande impegno. Ma, cosa sorprendente quanto fantastica, i supporter lusitani riservarono il loro più lungo plauso alla Juventus, la squadra avversaria. Durarono circa dieci minuti gli applausi dei portoghesi rivolti alla squadra italiana, semplicemente perché erano stati i leali vincitori di una bellissima partita.

Roberto rimase folgorato da quelle immagini e in quel momento si accese dentro di lui un qualcosa che da tempo ribolliva, ma che prima era troppo sbiadito per poterlo vedere in modo nitido.

La sua grande passione per lo sport e per il calcio, gli avevano da anni messo la voglia di provare ad iniziare un sogno: fondare una società calcistica. Le emozioni che il signor Silvestri provò durante la finale di Coppa delle Coppe del 1984, vennero racchiuse nel nome che lui stesso decise di dare alla nascente realtà sportiva: Porto 85, con sede a San Benedetto del Tronto. Era infatti il 1985 quanto finalmente prese vita il progetto di creare una vera e propria struttura organizzata, che inizialmente era solamente società di calcio. Una squadra che si basava innanzitutto su quei valori che oggi è così difficile ritrovare e che il presidente fondatore aveva ammirato in quella notte di Basilea: la sana partecipazione sportiva, la lealtà e il rispetto.

L’inizio dell’avventura agonistica non fu proprio esaltante: cocente sconfitta per 10 a 1 subita dal Porto 85. Ma il riscatto arrivò a breve. L’anno seguente la squadra si iscrisse al campionato di terza categoria e fu un incredibile trionfo: torneo vinto, con una sola partita persa durante tutto il cammino.

E da quella scuola uscirono calciatori che divennero professionisti, come Alessio Morelli che andò a indossare addirittura la maglia della Juventus e altri che giocheranno nei campionati di serie B e C.

Quei tempi sembrano ormai così lontani e a ripensarci, sicuramente il presidente Silvestri proverà più di un brivido. Oggi la sua società è diventata Polisportiva Porto 85 e si occupa di diverse discipline sportive: oltre al calcio ci sono il podismo, ciclismo, tennis e triathlon. Una realtà che si è col tempo consolidata e rafforzata, grazie a un gruppo di amici che hanno sempre condiviso le stesse passioni. A fianco del presidente Silvestri lavorano ogni giorno il presidente onorario Gabriele Straccia, il vicepresidente Salvatore Curzi, il segretario Clelio Pagnanelli, il dottore sociale Mario Caffarini e il consiglieri Davide Amadio, Mauro Cecchi, Angelo Forcella, Alfonso Petraccia, Nino Capriotti e Giacomo Perotti. Un gruppo di veri amici, a cui ultimamente si sono aggiunte due validissime donne, Marianna e Feliziana. Il signor Roberto spesso si ritrova con amici dirigenti quali Reno Pirri, Gabriele Straccia, Danilo Massi ed Enzo Marzetti per andare a correre, con l’obiettivo di mantenersi in forma e condividere momenti di gioia praticando questo bellissimo sport che è il podismo. Ma com’è nata la passione per la corsa di Roberto Silvestri? “E’ nata a New York sul finire degli anni ’80 – racconta il presidente. La prima volta che andai nella grande città americana era per motivi non sportivi e ancora non mi ero avvicinato molto al mondo della corsa. In quella occasione non ebbi l’opportunità, purtroppo, di visitare la metropoli nel modo in cui avrei desiderato e capii subito che, per potermi godere la fantastica New York, avrei dovuto certamente tornarci”.

E qui, ancora le televisione fu galeotta, perché è durante una trasmissione locale che Roberto vide un servizio sulla Maratona di New York. “Pensai immediatamente – spiega il presidente Silvestri – che sarebbe stato il modo migliore per vedere bene la città e decisi di partecipare. Da allora, sono tornato a New York sedici volte e ho portato a termine dieci maratone”. Niente male presidente!

E in mezzo a questa sfilza di 42 chilometri newyorchesi, sempre tanta passione e impegno per far crescere il Porto 85. Una società che vanta fra le sue fila atleti di buonissimo livello, fra i 90 podisti che ricoprono quasi tutte le categorie. Mancano per ora gli over 75, ma Roberto Silvestri assicura che presto si arriverà anche a quelli. E poi ci sono le gare organizzate dal Porto 85: il 6 gennaio la Maratonina dei Magi, una 21 chilometri molto conosciuta e partecipata, che nel 2012 a superato largamente il muro dei mille iscritti tra la mezza maratona e la corsa sui 10 chilometri. Inoltre nel calendario societario c’è anche la Ascoli – San Benedetto e in programma il 25 Aprile, per la sua prima edizione, una gara che avrà come scopo principale la beneficienza denominata “Corsa di Solidarietà”: la manifestazione è organizzata in collaborazione con S.O.S. Missionario e l’intero ricavo servirà per creare dei pozzi d’acqua in Uganda.

Un impegno davvero lodevole quello di Silvestri e di tutta la sua squadra, anche se non mancano ovviamente le difficoltà. “Per capire quanto sia complicato il momento che sta affrontando il mondo dell’atletica e soprattutto delle piccole società come la nostra – spiega il presidente – basti pensare che quasi la totalità delle ASD, associazioni sportive dilettantistiche, della nostra zona, sono passate ad essere Uisp. E’ ormai quasi impossibile ottenete aiuti da federazioni, enti e istituzioni e anche reperire degli sponsor è un’impresa. Per fortuna, abbiamo i nostri piccoli punti di riferimento che continuano a collaborare con noi”.

Dalle parole del signor Roberto si comprende che portare avanti questo progetto non è certo facile: fare le tante difficoltà, si lamentano anche gli aumenti delle iscrizione degli atleti e dei costi per organizzare e gestire le gare.

Ma la cosa più importante, è il pensiero con cui il presidente chiosa tutto questo: “Possono far continuare a crescete i costi, non darci aiuti economici e altro ancora, ma ciò che non riusciranno mai a distruggere è la grande passione per ciò che facciamo. Non potranno mai farci desistere dal portare avanti il nostro sogno”.

Marco Ceste